Assemblea
GRUPPO MOZZARELLA
06-06-2014
Claudio Francia
Nel 2013 la produzione nazionale complessiva ha subito un calo del 2,3%. Una diminuzione dovuta quasi esclusivamente alla tipologia vaccina, scesa del 2,8%, mentre quella di bufala è rimasta piuttosto stabile (-0,4%).
Sia l’export che l’import hanno fatto registrare aumenti, rispettivamente del 7,9% e del 5,1%. Il saldo della bilancia commerciale rimane negativo in volume, per 19.800 tonnellate, ma positivo in valore per un milione di euro, in quanto i prezzi medi all’export superano del 34% quelli all’import, grazie all’apprezzamento del prodotto made in Italy.
I volumi complessivi del consumo interno (vaccina e bufalina) nel 2013 hanno subito una flessione del 2,3%, attestandosi su 289.450 tonnellate. Il calo è stato minore per la vacca (-2,2%) rispetto alla bufala (-3,3%) e per la mozzarella da tavola (-2,2%), rispetto a quella per pizza (-2,6%).
La mozzarella vaccina da tavola ha perso l’1,6% sul peso fisso e il 2,8% sul peso variabile; il tipo per pizza ha perso il 3,3% nel catering, ma ha recuperato quasi 2 punti nel retail. La mozzarella di bufala ha perso punti essenzialmente sul peso fisso (-2,4%).
I prezzi unitari di vendita sono risultati in crescita rispetto al 2012, ma non hanno consentito di compensare i maggiori costi sopportati per l’aumento delle materie prime e degli altri fattori produttivi.
In conclusione, nel 2013 la crisi economica si è fatta sentire molto più che negli anni precedenti, iniziando a generare anche per la mozzarella un vero e proprio calo dei consumi, i cui riflessi sono stati attenuati dalla tenuta dell’export, che ha comunque dovuto fare qualche sacrificio sui prezzi unitari di vendita.
Inoltre, anche nel 2013 le imprese hanno dovuto confrontarsi col problema della mancanza di liquidità, considerato che le banche, nonostante il contenimento dei tassi BCE, continuano a non dare ossigeno al sistema produttivo, adducendo a giustificazione elevati livelli di sofferenza del credito.
Fortunatamente, grazie all’encomiabile forcing esercitato da Assolatte, il ritardo nei rimborsi IVA è progressivamente diminuito. Nel 2013 la situazione è notevolmente migliorata e speriamo che il 2014 non sia da meno, però si dovrà mantenere costante l’attenzione sul problema. Sempre su questo tema un risultato definitivo ed importante, ottenuto è l’innalzamento del plafond di compensazione che a partire dal 1 gennaio 2014 è passata da 516.000 a 700.000 euro; un incremento modesto, che va però nella direzione indicata da Assolatte e che ci consente di continuare a sollecitare aumenti più significativi.
Anche l’art. 62 ha contribuito ad attenuare i problemi di liquidità e mi auguro che siano prive di fondamento le voci relative ad una sua rivisitazione per i rapporti con la distribuzione.
Di certo anche il 2014 sarà un anno difficile, non da ultimo per il livello dei prezzi della materia prima, che nei primi mesi dell’anno hanno evidenziato un certo divario con quelli pagati dai nostri competitor comunitari, il che rende poco competitivi i nostri prodotti sul mercato. In tempi di crisi non possiamo difenderci solo con la qualità e rischiamo di non riuscire più ad incrementare l’export come abbiamo fatto sinora.
Da ultimo, speriamo che il nuovo Governo mantenga le promesse fatte. Per i nostri lavoratori qualcosa si è visto, ma per le imprese, sinora, davvero poco: per esempio l’IRAP andrebbe abolita del tutto e non semplicemente “limata”.