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Assemblea

GRUPPO LATTE ALIMENTARE

21-06-2015

Marco Massaccesi - Assemblea 2015


Signori Soci,

anche nel 2014 si conferma purtroppo per il comparto del latte alimentare il trend non positivo che oramai si protrae da quattro anni.

Il latte fresco è ancora una volta il più penalizzato: ha, infatti,registrato, rispetto al 2013, un calo del 8,6% in volume e del 6,9% in valore.

I latti ESL sono riusciti in minima parte a compensare le perdite con un segno positivo del 2,5% in valore e uno negativo di 0,4% in volume.

Anche il Latte UHT, purtroppo, confermando l'inversione di tendenza già manifestatasi nel 2013, ha perso il 4,6% dei volumi e dell'1,8% in valore.

Ancora una volta il delattosato si conferma l'unica tipologia che ha mantenuto il segno positivo (7,5%) sia dei volumi che del valore.

In cartella, nel capitolo dedicato al latte, troverete le informazioni e i dati più dettagliati sull'andamento del mercato.

In media si beve latte più di 4 volte a settimana e i consumatori più assidui sono gli over 55 residenti nel Centro/Sud.

Sono risultati incoraggianti che smentiscono il trend negativo e che ci stimolano ad impegnarci nella ricerca di attività concrete che possano restituire al nostro prodotto l'apprezzamento che merita presso i consumatori, non solo per il suo gusto e la sua bontà indiscutibile ma anche per le sue caratteristiche nutrizionali irrinunciabili.

Come abbiamo avuto modo di discutere durante gli incontri del Gruppo Latte Alimentare, riunitosi più volte in quest'ultimo anno, le ragioni alla base del trend sono da ricercare sicuramente nella crisi e nel conseguente calo dei consumi, nella maggiore attenzione alle quantità di prodotti acquistati, ma anche nel cambiamento delle abitudini alimentari delle famiglie italiane.

Vi è, infatti, una forte propensione a trascurare la prima colazione e una tendenza ad eliminare il latte dalla propria dieta in quanto ritenuto fonte di allergie ed intolleranze alimentari nonché responsabile di varie sintomatologie.

Vi sono stati poi alcuni studi antimilk, noti anche grazie ad alcuni siti web e trasmissioni televisive che hanno fatto da cassa di risonanza, i quali hanno suscitato un forte interesse, soprattutto fra i giovani, per le tesi allarmiste che demonizzano il latte e i suoi derivati.

Non ultima, in termini di eco mediatica, la deriva vegana, supportata anche, purtroppo, da alcuni personaggi influenti nella medicina e nell’opinione pubblica, che induce un crescente numero di persone ad evitare il consumo di latte.

Assolatte, al fine di meglio comprendere le dimensioni e le ragioni del fenomeno antimilk, ha effettuato, nello scorso novembre, un'analisi degli atteggiamenti legati al consumo di latte, cercando di stimare il peso del movimento antimilk in Italia.

La ricerca ha evidenziato che il latte viene associato nella quasi totalità dei casi a valori positivi, quale "bontà", "salute", "genuinità", e che l'80% del campione, pari a 24 milioni di persone, dichiara di consumare abitualmente il latte.