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Assemblea

GRUPPO NAZIONALE DEL PECORINO

21-06-2015

Andrea Pinna - Assemblea 2015


Cari amici e colleghi,

il comparto dei formaggi ovini vive un trend favorevole oramai da qualche anno.

Ed anche il 2014, infatti, si è confermato un anno di produzione contenuta di latte e di formaggio su tutto il territorio nazionale, mentre i prezzi, nonostante la crisi economica, hanno registrato i massimi valori storici.
Come in passato, anche quest'anno gli allevatori hanno potuto beneficiare di tali incrementi, ricevendo un pagamento assai elevato del prezzo del latte: prezzo medio intorno ad € 1.00 a litro per raggiungere poi, nei primi mesi dell'anno in corso, ulteriori record storici superando € 1.10 per litro.

Un risultato che rappresenta anche l'evidenza di rapporti più distesi e collaborativi fra il mondo dei pastori e quello dei trasformatori.

Per quanto riguarda l'export si è avuto un incremento del 3% in volumi ma di oltre il 25% in valore. L'incremento delle vendite in export facilitate anche dal cambio euro/dollaro (ricordo che il mercato statunitense rappresenta oltre il 70% dell'export dei formaggi di pecora) hanno compensato il calo dei consumi nel mercato nazionale.

Tuttavia bisogna essere pronti ad un domani che potrebbe non essere più così favorevole: il rischio è, infatti, di un aumento vertiginoso della produzione con conseguente caduta dei prezzi a livelli non sostenibili. Un primo passo in questa direzione è stato fatto predisponendo e adottando un piano di programmazione della produzione del Pecorino Romano dop, attore principale della filiera. Una programmazione che entrerà in vigore nella campagna 2015/2016, nel rispetto della normativa comunitaria, come molti altri prodotti DOP. Vedremo nei prossimi mesi se le buone premesse si trasformeranno in ottimi frutti anche per il nostro comparto.

Bisogna, comunque, approfittare di questo momento positivo per andare oltre la mera programmazione e organizzare al meglio tutta la filiera, onde evitare che accada anche in questo settore, ciò a cui stiamo assistendo in quello del latte vaccino: dove la caduta dei prezzi del latte alla stalla sta generando un circolo vizioso d'incomprensioni e di strumentalizzazioni che ricadono inevitabilmente sull'industria di trasformazione.

Sentiamo la necessità di mettere in campo le nostre energie per risolvere finalmente le difficoltà strutturali del settore e dedicare il nostro impegno alla valorizzazione del prodotto e non alla lotta fratricida fra i diversi attori della filiera.

Un augurio di buon lavoro a tutti.