Assemblea
GRUPPO PRODUTTORI FORMAGGI FUSI
21-06-2015
Paolo Ferrario - Assemblea 2015
Gentili Colleghi,
il segmento dei formaggi fusi sta conoscendo una stagione di grandi innovazioni. Accogliendo le esigenze dei consumatori, investiamo ogni anno risorse importanti per migliorare ulteriormente la qualità dei nostri prodotti, ampliando la scelta con l’introduzione di specifici ingredienti diversi tra loro anche in funzione delle differenti destinazione di uso.
Come potete immaginare, mettere a punto nuove ricette non è facile, perché oltre ad un attento esame dei singoli ingredienti dobbiamo considerare la loro disponibilità e dobbiamo essere certi che la qualità di quel che decidiamo di utilizzare sia costante nel tempo.
Nonostante questi sforzi, però, lo scorso anno non è stato tra i migliori. Abbiamo subito – come tutti voi - gli effetti della crisi dei consumi. E la flessione – seppur lieve - ha colpito tutte le principali categorie del nostro settore.
Le motivazioni di questa empasse sono numerose. Oltre all’effetto della crisi, nella prima parte dello scorso anno, siamo stati tutti testimoni di un’impennata delle quotazioni delle materie prime, che ha inciso in modo non trascurabile sulle nostre politiche commerciali, ci ha costretto a ridurre la pressione promozionale sui prodotti e di conseguenza abbiamo registrato minori vendite.
Il nostro gruppo si è concentrato su un tema che ci è da sempre molto caro: le regole del gioco, che in un mercato europeo ancor prima che mondiale, devono essere comuni.
Abbiamo così ripreso i lavori in ambito Codex, progetto sul quale da anni si lavora e al quale siamo disposti a contribuire a condizione che ciò non porti ad una penalizzazione delle nostre produzioni.
Le divergenze di opinione sul tema - sia a livello comunitario che internazionale - sono ancora enormi.
La nostra posizione – la stessa da molti anni - è chiara ed univoca e punta a valorizzare la composizione dei prodotti in commercio, compresi quelli che utilizzano in ricettazione formaggi DOP, segmento in crescita da qualche anno e che sarebbe penalizzato dalle ultime bozze di standard che sono circolate.
Se, il lavoro porterà ad un testo condivisibile saremo i primi a sostenerlo. Altrimenti, se lo standard fermerà lo sviluppo di prodotti che – pur nella difficile situazione attuale - riscuotono apprezzamento tra i consumatori, allora confermeremo il nostro “no grazie”.