Attualità
LE INDUSTRIE CHE LAVORANO IL LATTE SONO LE PIU’ VIRTUOSE NELLA LOTTA ALLO SPRECO
21-03-2016
L’industria alimentare genera solo il 5% degli scarti di cibo della filiera agroalimentare italiana.
Oggi le aziende di trasformazione, che arrivano a riutilizzare fino all‘80% delle eccedenze alimentari, “tifano“ per l’approvazione in tempi rapidi anche da parte del Senato della legge contro gli sprechi alimentari, approvata di recente dalla Camera.
L‘impegno anti-spreco delle imprese lattiero-casearie sta già dando significativi risultati visto che la fase della trasformazione alimentare è quella che incide di meno sulle quantità di cibo sprecate in Italia. Secondo lo studio “Surplus food management against food waste“, realizzato dal Politecnico di Milano e dal Banco Alimentare e presentato ufficialmente a Expo 2015, ogni anno in Italia, nel percorso che i cibi fanno dal campo al consumatore, vanno sprecate 5,6 milioni di tonnellate di cibo tra agricoltori, trasformatori, distributori e ristoratori. Le industrie alimentari rappresentano l’anello più virtuoso della filiera perché sono responsabili solo del 5% delle eccedenze alimentari. Ben maggiore è lo spreco generato nel settore agricolo (64%), durante la distribuzione (24%) e nella ristorazione (7%).
Gli interventi anti-spreco realizzati dalle imprese lattiero-casearie sono molteplici: si va dall’applicazione di piani e sistemi per ridurre le eccedenze alimentari negli stabilimenti di produzione, alla ridefinizione dei formati di vendita e delle confezioni in chiave anti-spreco (ad esempio, confezioni monodosei e pack richiudibili) sino all’indicazione sulle etichette di consigli di uso, di consumo e di conservazione per indurre i consumatori a utilizzare i prodotti sino all’ultima goccia.
Le industrie lattiero casearie hanno ben compreso e interpretato anche i vantaggi legati alla riduzione di sprechi ed eccedenze. Fattori determinanti per un settore in cui molti prodotti hanno una shelf life molto breve è quindi molto importante controllare gli sprechi.
Tra i benefici principali derivanti dagli investimenti anti spreco si trovano:
- la riduzione dei costi
- una maggiore produttività
- l’aumento degli standard di qualità
- un miglioramento dei margini
- l’aumento della resa, che abbassa i costi di smaltimento dei rifiuti e contribuisce agli obiettivi di riduzione delle discariche
- una maggiore “reputazione” etica ed ambientale che crea anche un interessante vantaggio competitivo.
Purtroppo il 43% dello spreco alimentare accade ancora nelle cucine domestiche e dipende dai consumatori, a cui Assolatte continua a proporre consigli e suggerimenti sia per evitare che latte, yogurt, burro, latticini e formaggi finiscano nell’immondizia sia per fornire usi alternativi ed extralimentari nel caso di prodotti scaduti da pochi giorni. Per approfondire:
Guida alle informazioni in etichetta e alla spesa consapevole
Come utilizzare al 100% i prodotti lattiero-caseari presenti nel frigo di casa
Come conservare i prodotti lattiero-caseari per evitare gli sprechi
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