Il Mondo del Latte
L'EDITORIALE DE IL MONDO DEL LATTE
07-11-2023
Novembre 2023
Non è mai piacevole stigmatizzare il silenzio o la mancanza di risposte da parte delle istituzioni, ma anche questo è il nostro lavoro: evidenziare dubbi, chiedere chiarimenti, attendere e, quando non arrivano, pretendere risposte. È da circa un anno che attendiamo un riscontro dal ministero dell’Ambiente sui tappi del latte alimentare.
Il problema? In base alla direttiva europea Sup (Single Use Plastics), dal 2024 i tappi di plastica devono rimanere attaccati ai propri contenitori, per intervenire sul cosiddetto "marine litter", la dispersione in mare di plastica.
Alcuni contenitori di latte, però, oltre al vero e proprio tappo hanno una membrana sigillante, anch’essa in plastica. Anche questa membrana deve rimanere attaccata? La questione non è di poco conto. Sono necessari spropositati costi di adeguamento o sostituzione degli impianti di confezionamento, senza contare un’oggettiva situazione di indisponibilità sul mercato di sistemi di chiusura che rispondono a questa caratteristica.
Noi riteniamo che la membrana non possa considerarsi “tappo” e, pertanto, ne escludiamo l’obbligo, così come, del resto, avviene per le analoghe membrane in alluminio di altri tipi di contenitori.
Tra l’altro, visto che l’obiettivo è quello di ridurre la dispersione di plastica in mare, ci domandiamo: cosa c’entra il latte, che nessuno porta in spiaggia, e che è utilizzato a livello domestico e nei bar?
Una conferma alla nostra interpretazione viene anche dal decreto italiano che ha dato attuazione alla direttiva europea, che nulla prevede in merito alle membrane sigillanti.
In Francia hanno già avuto la conferma dell’esclusione, noi attendiamo ancora una risposta. Nel frattempo, le imprese si accingono a iniziare costosi adeguamenti tecnologici che, magari, potrebbero rivelarsi inutili. Le aziende hanno bisogno di regole chiare per operare su presupposti normativi certi.
Il problema? In base alla direttiva europea Sup (Single Use Plastics), dal 2024 i tappi di plastica devono rimanere attaccati ai propri contenitori, per intervenire sul cosiddetto "marine litter", la dispersione in mare di plastica.
Alcuni contenitori di latte, però, oltre al vero e proprio tappo hanno una membrana sigillante, anch’essa in plastica. Anche questa membrana deve rimanere attaccata? La questione non è di poco conto. Sono necessari spropositati costi di adeguamento o sostituzione degli impianti di confezionamento, senza contare un’oggettiva situazione di indisponibilità sul mercato di sistemi di chiusura che rispondono a questa caratteristica.
Noi riteniamo che la membrana non possa considerarsi “tappo” e, pertanto, ne escludiamo l’obbligo, così come, del resto, avviene per le analoghe membrane in alluminio di altri tipi di contenitori.
Tra l’altro, visto che l’obiettivo è quello di ridurre la dispersione di plastica in mare, ci domandiamo: cosa c’entra il latte, che nessuno porta in spiaggia, e che è utilizzato a livello domestico e nei bar?
Una conferma alla nostra interpretazione viene anche dal decreto italiano che ha dato attuazione alla direttiva europea, che nulla prevede in merito alle membrane sigillanti.
In Francia hanno già avuto la conferma dell’esclusione, noi attendiamo ancora una risposta. Nel frattempo, le imprese si accingono a iniziare costosi adeguamenti tecnologici che, magari, potrebbero rivelarsi inutili. Le aziende hanno bisogno di regole chiare per operare su presupposti normativi certi.