Nutrizione e salute
LATTE E DERIVATI PER LA PREVENZIONE DEL DIABETE. IL NUOVO NUMERO DE LATTENDIBILE
05-12-2022
I prodotti lattiero caseari sono gli unici alimenti d'origine animale ad esercitare una azione preventiva nei confronti del diabete mellito.
IL RUOLO DI LATTE E DERIVATI NELLA PREVENZIONE DEL DIABETE è il tema del nuovo numero de Lattendibile, la newsletter nutrizionale di Assolatte realizzata dal prof. Andrea Ghiselli, presidente della Società italiana di scienze dell’alimentazione.
È un tema che preoccupa molto anche l’Italia, paese nel quale, nell’arco di meno di un ventennio, la percentuale di malati è passata dal 3,9 al 5,9. Significa che sono affette da T2DM 3 milioni e mezzo di persone. Particolare apprensione desta inoltre il fatto che oltre un terzo della mortalità si verifica in persone di età inferiore ai 60 anni.
Tra i maggiori fattori di rischio si trovano le diete poco salutari e gli stili di vita sedentari. L’Istituto Superiore di Sanità informa che quasi il 90% dei pazienti diabetici non consuma le 5 porzioni quotidiane di frutta e verdura, oltre il 70% è in eccedenza ponderale, il 50% è sedentario, oltre il 50% è iperteso, oltre il 40% ha una colesterolemia elevata. (Epicentro: https://www.epicentro.iss.it/igea/diabete/prevalenza#istat.)
Studi su larga scala hanno dimostrato che una dieta più sana e una maggiore attività fisica sono in grado, da soli, di ridurre nettamente (- 40%) il rischio di T2DM.
Uno dei gruppi italiani più influenti nella ricerca e nella clinica del T2DM, quello dell’area di Diabetologia del Policlinico Universitario Federico II di Napoli, ha recentemente pubblicato una revisione sistematica con umbrella review (strumento di analisi statistica più avanzato e più preciso) delle meta-analisi dei vari lavori prospettici, allo scopo di definire meglio le raccomandazioni più appropriate di consumo di alimenti di origine animale per la prevenzione del T2DM.
Contrariamente a quanto accade per agli altri prodotti di origine animale, è risultato che il consumo di latticini in totale - con particolare riguardo a quelli a basso contenuto di grassi, latte e yogurt - è associato ad una significativa riduzione del rischio di T2DM.
Considerando che in Italia il T2DM comporta un altissimo carico di malattia, con oltre 20 mila morti e una spesa sanitaria non indifferente, risulta evidente che semplici aggiustamenti delle abitudini alimentari, incluso il consumo abituale dei prodotti lattiero caseari, potrebbero essere in grado di salvare vite umane e costi sociali.