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Le Proteine del Latte

Tutto sulle proteine del Latte


Il latte è un alimento ricco di sostanze nutritive, essenziali per mantenere in salute l’organismo.

Tra i nutrienti che compongono il latte vaccino ci sono anche le proteine, circa 3,5 g ogni 100 g di prodotto[1]. Nello specifico, un bicchiere di latte fresco parzialmente scremato, nella quantità di 125 ml, ne apporta il 3,15%, mentre un bicchiere di latte intero può apportarne fino al 3,6%.

Cosa sono le proteine e da cosa sono formate?

Le proteine sono il componente principale delle cellule e sono formate da diversi gruppi di sostanze. La caseina è la sostanza presente in quantità maggiore , circa l’80%, mentre il restante 20% è formato dalle proteine del siero quali la beta-lattoglobulina e l’alfa-lattalbulmina. Le proteine del latte sono facilmente digeribili dall’organismo e in particolare lo è la caseina, che ha un indice di digeribilità del 95-98%, mentre le sieroproteine vanno dal 75 al 90%. Questo accade perché quest’ultime sono meno accessibili agli enzimi digestivi, a causa della loro struttura più complicata. Questo accade perché le sieroproteine non vengono digerite totalmente dall’intestino e provoca l'intervento del sistema immunitario, che cercando di difendersi al meglio, espelle le sostanze ingerite.

È molto importante consumare regolarmente il latte perché contiene delle sostanze che non possono essere sintetizzate dall’organismo in altro modo, ma possono essere assunte solamente attraverso il cibo. Gli amminoacidi ad esempio, contenuti in grande quantità nella caseina, sono assolutamente fondamentali per una buona crescita del bambino e sono importanti anche durante l’età adulta, perché consentono al corpo di mantenere in buona salute le ossa, i denti, il sangue e i muscoli.

Tutte le proteine del latte contengono gli amminoacidi; nello specifico ben nove. Proprio per questo infatti, sono denominate proteine complete. Questi amminoacidi, essenziali durante tutta la vita, sono arginina, isoleucina, leucina, lisina, treonina, triptofano, valina, metionina-cisteina (amminoacidi solforati) e fenilalanina-tirosina; oltre a queste nove c’è anche l’istidina, che viene però considerata essenziale soltanto nella fase della crescita.

Oltre agli amminoacidi, il latte contiene anche delle proteine che hanno la proprietà di avere attività biologica, ossia antimicrobica, in grado di aiutare nella crescita e nell’assorbimento degli altri nutrienti. Nel latte sono contenuti anche una buona quantità di ormoni, quali la prolattina, l’ormone della crescita, l’ossitocina e l’insulina. Le proteine del latte contengono inoltre una grande varietà di enzimi, circa una sessantina, tra cui anche la lattasi.

Come agiscono sull’organismo le proteine del latte?

Le proteine del latte svolgono un compito molto importante per l’organismo: servono infatti a fornire energia dopo uno sforzo fisico. Svolgono inoltre una funzione molto importante, soprattutto per il genere femminile: aiutano infatti, in modo eccezionale, il buon funzionamento della ghiandola mammaria.

Chi è interessato alla forma fisica sarà particolarmente soddisfatto di sapere che le proteine del latte aiutano inoltre ad eliminare i grassi corporei: secondo un recente studio[2], assumere una maggiore quantità di latticini rende meno probabile l'aumento di peso rispetto a chi ne consuma in misura minore.

Quante proteine del latte è necessario assumere ogni giorno?

Ogni individuo ha naturalmente bisogno di un certo livello di proteine nella sua quotidianità, e questo non può essere generalizzato ma reso specifico attraverso alcune analisi.

Ad esempio i bambini hanno un fabbisogno differente dagli adulti. Bisogna innanzitutto sapere il peso del bambino, e calcolare 1 grammo di proteine per ogni kilogrammo di peso. Per quanto riguarda gli adulti invece, si calcola una media di 60 g di proteine a testa. Naturalmente non è necessario calcolare l’apporto preciso di proteine da assumere ogni giorno attraverso i cibi, se si segue una dieta bilanciata e salutare. Un bel bicchiere di latte intero a colazione e una modesta quantità di formaggi a pranzo aiutano certamente a raggiungere la quota stabilita, unitamente a un regolare consumo di carne, frutta e verdura, che contengono altre proteine necessarie all'organismo.

Come si differenziano le proteine del latte materno da quelle di latte vaccino?

Il latte materno e quello vaccino sono differenti in molti aspetti, e naturalmente anche dal punto di vista delle proteine che li caratterizzano.

Nel latte materno sono presenti numerose sostanze nutritive molto utili al neonato, come ad esempio una grande quantità di anticorpi, che servono a rendere il sistema immunitario del bambino sempre più forte. Il latte materno fornisce al bambino circa il 2% delle proteine utili alla sua alimentazione.

Il latte vaccino è molto simile nella composizione a quello materno, ed è sicuramente la tipologia di latte che più gli somiglia tra quelli di pecora, asina, capra, etc etc. Le proteine contenute nel latte di mucca sono maggiori rispetto a quelle del latte materno, si attestano intorno al 3,2-3,6%, e si rivelano infatti molto utili quando il bambino comincia lo svezzamento e smette di bere il latte dal seno della madre.

Cos’è l’allergia alle proteine del latte?

L’allergia alle proteine del latte è dovuta a un malfunzionamento del sistema immunitario. Il latte ingerito contiene le proteine, che non vengono riconosciute come sostanze nutrienti, ma al contrario come dannose per l’organismo. Questo allora produce una grande quantità di anticorpi, chiamati immunoglobina, che cercano in tutti i modi di neutralizzare le proteine. Per fare ciò gli anticorpi segnalano al corpo di rilasciare una sostanza chiamata istamina, che causa tutti i classici sintomi di un’allergia. Le proteine alle quali si può essere allergici sono la caseina e il siero, e sono spesso contenute non soltanto nel latte, ma anche in molti altri cibi.
 

Riferimenti

1. Libro Bianco sul latte e i prodotto lattiero caseari - INRAN 2006

2. Zemel, M.B., et al., Dairy augmentation of total and central fat loss in obese subjects. International journal of obesity, 2005. 29(4): p. 391-7