Cure e Rimedi per l'Intolleranza al Latte o al Lattosio
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L’intolleranza al lattosio è una condizione non molto comune , per la quale non esiste una vera e propria cura. Infatti, nonostante si manifestino dei sintomi peculiari, l’intolleranza al lattosio resta tra le condizioni che possono essere trattate solamente in modo continuativo, e non in maniera definitiva.
Quando si pensa di essere intolleranti al lattosio, l’errore più frequente è quello di eliminare definitivamente dalla dieta il latte e i latticini senza consultare il proprio medico, cercando di "auto-curarsi" dall’intolleranza. Questo può portare a serie conseguenze per il fisico in quanto i latticini sono una fonte essenziale di calcio e altri nutrienti di cui l’organismo ha assolutamente bisogno per essere sano e in salute. Se si eliminano i latticini dall’alimentazione quotidiana, bisogna necessariamente reintegrare i nutrienti che li compongono tramite altri alimenti od integratori.
Se il test genetico ha accertato una condizione di intolleranza al lattosio di forma secondaria, ossia causata da un’altra patologia temporanea, allora bisogna escludere i latticini per un periodo limitato di tempo. Il periodo di prova va dai 3 ai 6 mesi, in modo che l’organismo ritorni al suo funzionamento ideale, e che si riprenda dai sintomi che hanno causato l’intolleranza. Concluso questo periodo, si reintegrano nella dieta i latticini, molto gradualmente, in modo da verificare il grado di tolleranza degli stessi. La dose di lattosio consigliata al giorno, sotto alla quale non dovrebbero riscontrarsi livelli di intolleranza, è 12 grammi. Non tutte le persone sono uguali e perciò potrebbero essere insofferenti consumandone una dose minore, oppure non avere nessun sintomo anche consumandone una dose nettamente maggiore, ed è perciò importante reintrodurre i latticini nella dieta gradualmente, in modo da stabilire la soglia massima. Spesso però non sono sufficienti neanche sei mesi perché lo stomaco riprenda la sua piena funzionalità; in questo caso bisogna aspettare più tempo per consumare nuovamente alimenti contenenti lattosio.
Allo stesso modo, se dal test genetico è risultata una forma di intolleranza al lattosio primaria, cioè genetica, allora bisogna escludere i latticini soltanto in via temporanea . In questo caso bisogna anche stare attenti agli alimenti che si consumano quotidianamente, sia che siano freschi sia confezionati. Infatti alcuni prodotti industriali hanno al loro interno dei conservanti e degli addensanti creati con l’ausilio del lattosio. Si rende necessario imparare a leggere attentamente le etichette, perché spesso, anche in prodotti che possono sembrarne totalmente privi, nascondono una piccola percentuale di lattosio. Tra questi sono da annoverare il prosciutto cotto, il purè in busta e anche alcuni tipi di cioccolato, come ad esempio molte cioccolate al gusto gianduia.
Anche molti farmaci, integratori e prodotti omeopatici hanno il loro interno una piccola quantità di lattosio, e sono perciò da tenere sotto controllo e all’occorrenza vanno sostituiti con i loro omologhi delattosati, perché, venendo assunti tutti i giorni, possono influire negativamente sullo stato di salute di una persona intollerante.
Chi è intollerante al lattosio può concedersi lo sfizio di mangiare dei formaggi freschi, del latte o dei prodotti alimentari che contengono lattosio assumendo prima dei pasti degli integratori di lattasi. Questi integratori sono delle piccole pastiglie a base di lattasi, l’enzima carente negli intolleranti al lattosio, da assumere poco prima dei pasti, circa mezz’ora, in modo che agisca e adempia al suo compito di metabolizzare il lattosio ingerito. Questi integratori sono venduti in tutte le farmacie e parafarmacie, e hanno un costo abbastanza contenuto, per essere alla portata di tutti.
È meglio non abusare di questi integratori, ma utilizzarli soltanto quando si vuole cedere a un piccolo capriccio culinario, oppure quando non si è sicuri di cosa si andrà a mangiare. L’effetto di questi integratori è variabile e cambia da persona a persona in quanto dipende dalla velocità del transito intestinale di ognuno e dai cibi che ci si appresta a consumare. Se ad esempio si mangiano dei cibi ricchi di carboidrati, come la pizza, è probabile che il transito intestinale venga velocizzato, perché i carboidrati sono digeriti più velocemente rispetto ad altre sostanze, come ad esempio i grassi.
Alcuni integratori devono essere assunti per un certo periodo di tempo prima di fare concretamente effetto sull’organismo, in quanto hanno bisogno di creare una vera e propria colonizzazione nell’intestino, in modo che si formi il lattosio. Soltanto dopo un certo periodo di tempo, circa una settimana, è possibile consumare degli alimenti contenenti il lattosio, senza incorrere in effetti collaterali poco graditi. Altri integratori, ad azione più rapida, possono essere assunti subito prima di consumare i latticini, perché hanno un effetto immediato sull’organismo.
Anche i probiotici hanno un effetto positivo sulla digestione del lattosio da parte dell’organismo. I probiotici sono i batteri che compongono la flora intestinale, che possono essere assunti sia sotto forma di yogurt, sia in capsule. Sono consigliati non solo per limitare l’intolleranza al lattosio, ma anche in molte altre situazioni, come ad esempio in gravidanza, o in caso di patologie gastrointestinali come diarrea e sindrome dell’intestino irritabile.