Latticini e Tumori
Esiste una correlazione tra latticini e tumori? Facciamo il punto su tutte le ricerche
Spesso si associano erroneamente i latticini al rischio di contrarre tumori di vario genere, a causa della disinformazione dilagante che circola ormai da tempo in rete. Il propagarsi di siti e blog che propinano alle persone pseudo-ricerche o storie basate sul nulla, fanno sì che qualsiasi notizia, vera o inventata, diventi di dominio pubblico e purtroppo, a volte, presa come un dato di fatto.
La falsa credenza secondo la quale il consumo sporadico o giornaliero, non è specificato, del latte e dei latticini porti a un incremento significante della comparsa di tumori di vario tipo è sostenuta da certi ricercatori in base ai loro studi sulle proprietà del latte.
L’incidenza nella comparsa di un tumore è attribuita ad una sostanza presente nelle proteine del latte, la caseina, che lo compone per circa l’80%, mentre il restante 20% è composto dalle proteine del siero. Questa proteina è accusata di essere responsabile del cancro alla prostata soprattutto a causa di alcuni testi che approfondiscono l’argomento, come The China Study di T.Colin Campbell. In questo libro, che raccoglie i dati dello studio condotto in Cina durante gli anni ’80, si afferma che tutte le proteine, tra cui anche quelle da cui è composto il latte, siano responsabili per l’insorgenza del tumore alla prostata.
Campbell evita di affermare, nel suo libro, che facendo seguire la dieta da lui proposta ai topi dell'esperimento, quindi eliminando completamente le proteine dall’alimentazione, questi morivano comunque di tumore. Il tumore sviluppato dai topi non era quello studiato nella ricerca, ossia quello alla prostata, ma era un tumore epatico; si evince quindi che seguire una dieta sbilanciata non è mai la strada giusta da percorrere.
La responsabilità data alla caseina relativamente alla comparsa del cancro, in conseguenza al consumo di latticini, è stata smentita da un rapporto redatto dall’Istituto americano per la ricerca sul cancro, l’American Institute for Cancer Research [1]. Questo Istituto ha dimostrato che non c’è assolutamente nessuna relazione tra un consumo moderato di latticini e l’insorgenza di malattie gravi come il cancro alla prostata. È stato ipotizzato invece un legame favorevole tra i due, ossia la possibilità che il latte riduca invece la probabilità di comparsa del cancro al colon[2]. Questo avverrebbe grazie alla presenza della vitamina D, dell’acido linoleico coniugato, dei sfingolipidi, dell’acido butirrico e dei prodotti di fermentazione. In caso di consumi bassi di calcio invece, c’è la tendenza a sviluppare proprio questo tipo di tumore.
Spesso chi tende a demonizzare il latte lo fa perché legge erroneamente gli studi, sia di proposito, sia per sbaglio, dimenticando dati e affermazioni importanti. Infatti questo studio rivela una correlazione tra il consumo di latticini e la comparsa del cancro alla prostata solo nel caso si consumi una quantità davvero eccessiva di latte e derivati, pari a 1,25 litri al giorno, pari a 1500 mg di calcio. Questo dato deve far riflettere, e non può essere paragonato allo stile di vita medio degli italiani, che di media consumano soltanto 125 ml di latte al giorno, un terzo della quantità indicata dai nutrizionisti per un buon benessere fisico.
Il latte è stato collegato spesso erroneamente anche all’incidenza di tumore alle ovaie, anche se non secondo gli studi scientifici che sono stati condotti sull’argomento, come sottolineato dal World Cancer Research Fund/American Institute for Cancer Research. Secondo il rapporto, non esistono prove scientifiche che ne evidenzino la correlazione, ma soltanto la probabilità.
Un’altra correlazione sbagliata tra latticini e tumori è quella tra il consumo di latte e la comparsa del tumore al seno nelle donne. Si è studiato che una dieta ricca di grassi può portare a una maggiore probabilità di insorgenza di cancro al seno, ma questo dato non deve essere collegato necessariamente al consumo di latte e certi latticini, considerando che il latte intero conta una percentuale di soli 3,6% di grassi sul suo peso totale, mentre quello scremato ne ha addirittura solo lo 0,2%.
Secondo alcuni studi aumenta decisamente la protezione nei confronti del tumore del colon-retto se si consumano almeno 70 g di latte al giorno, e ancora di più se se ne consumano 250 g. Anche per quanto riguarda i latticini come formaggi molli e ricotta è stata trovata una correlazione simile, consumandone almeno 25 g al giorno.
Altri latticini che proteggono l’organismo dalla comparsa del cancro al colon sono lo yogurt e il latte fermentato, grazie ai lattobatteri al loro interno.
Anche chi segue una dieta vegetariana può tranquillamente consumare la dose consigliata di latte e latticini, perché non prevedono il sacrificio di nessun animale, prevenendo così il rischio di insorgenza di cancro al colon in età avanzata.
Riferimenti
- World Cancer Research Fund/American Institute for Cancer Research. Food, nutrition, physical activity, and the prevention of cancer: a global perspective. Washington, DC: AICR. 2007.
- Libro Bianco sul latte e derivati